IL NOSTRO PRESENTE - Mezzocielo

IL NOSTRO PRESENTERosalba Bellomare2023-01-22T17:39:41+00:00

Gli infami luoghi dello stupro

Bianca Stancanelli

Agli italiani piace specchiarsi nello sguardo dei media stranieri. È l’indizio di un’identità debole, mai del tutto definita, fin da quel “fatta l’Italia, dobbiamo fare gli italiani” che passò a lungo come il motto del dopo-Unità e non si sa neppure se mai sia stato pronunciato e da chi. L’ultimo specchio ce l’ha offerto il New York Times, con una lunga corrispondenza da Caivano, firmata da Gaia Pianigiani,

7 Settembre 2023|Il nostro presente|

STUPRO

Beatrice Agnello

Sono rimasta senza parole davanti agli stupri di Palermo e Caivano, massacri di ragazze e bambine senza difesa. Non sono atrocità nuove, ma sono sempre più frequenti e non hanno a che fare solo con antiche brutalità.

Ma sono senza parole anche di fronte alle reazioni che sono seguite, da parte di persone che riteniamo antitetiche alla cultura della violenza. Voglia di giustizia sommaria, di legge del taglione, di

6 Settembre 2023|Il nostro presente|

Stupro: una lunga brutta storia

Egle Palazzolo

L’uomo, nello stupro ha, probabilmente, la sensazione di misurare il suo aberrante trionfo: la sua forza fisica, la sua sopraffazione violenta ed estrema sulla donna, la sua voglia marcia, rimasta forse l’unica possibile, di assoggettarla, il crimine che gli va di commettere e che ritiene possa sfuggire alle maglie di una adeguata punizione come spesso sinora è avvenuto. La storia dello stupro degli stupri è antica,

5 Settembre 2023|Il nostro presente, Uncategorized|

Una serata per Simona, Rosanna e Letizia

È stata una gran bella serata, con tante persone raccolte nel bel giardino di booq, che attutiva appena il caldo. L’affetto e la gratitudine per l’eredità che queste tre donne fuori dall’ordinario ci hanno lasciato traboccavano da ogni intervento e a un certo punto è stato come se loro fossero ancora lì con noi.

Vogliamo ringraziare chi ha speso le sue parole per ricordarle e anche chi silenziosamente era presente, di

21 Luglio 2023|Il nostro presente|

Raccontaci di loro. L’eredità di Simona Mafai Rosanna Pirajno e Letizia Battaglia

Martedì 18 luglio alle 18.30, da booq (via santa Teresa alla Kalsa, Palermo), Mezzocielo ricorderà

Simona Mafai e Rosanna Pirajno, fondatrici dell’associazione entrambe nate di luglio, e Letizia Battaglia, anche lei una fondatrice che ci ha lasciato lo scorso anno.

Tre donne che si sono spese per battaglie ancora attuali e importanti, che vogliamo rilanciare, e hanno costruito l’identità di Mezzocielo.

Interverranno: Massimo Accolla, Mario Azzolini, Giuseppe Barbera, Piera

12 Luglio 2023|Il nostro presente|

A proposito di femminicidio

Francesca Messina

“Noi Sorci vogliamo solo figli maschi” Tu avevi capito, ti spuntarono le lacrime “Almeno fatemi tenere tre femminedde”. Mi implorasti … e acconsentii. Ne nacquero sei e Tu stessa scegliesti per le tre neonate indesiderate “il panno freddo”. Palermo, estate del 1942, il Barone Sorci, sul letto di morte, ricorda sua moglie. Da “Piano Nobile” di

22 Giugno 2023|Il nostro presente|

Per Lia, non riconosciuta vittima della mafia
Vittima due volte Lia Pipitone, di mafia e per mafia, a soli 25 anni, per volere di un sistema cieco e violento, spietato dinanzi allo “sgarro” di una figlia colpevole del desiderio di una vita diversa, di sue scelte, negli studi, come nell’amore, di un posto degno in una società che, si aspettava, avrebbe potuto darle lo spazio che la ferocia del “padre padrone” e boss e del suo clan stavano per sbarrarle. Il 1983 l’anno della sua uccisione. Poco prima che Berlinguer – era il tempo suo – indicasse pubblicamente l’importanza della rivoluzione femminile, aprendo la speranza che anche nella vita politica, nei partiti, specie in quelli ritenuti più affini, questa rivoluzione fosse riconosciuta e difesa. Si trattava di ciò che le donne stavano con ogni sacrificio, ma con instancabile fermezza, portando avanti, il diritto a una sostanziale e paritaria presenza della donna come “persona”. E Lia Pipitone intanto pagava con la vita la sua coscienza di donna, la sua ansia di libertà, il tentativo di ribellarsi alla violenza, al sopruso, alla ingiustizia che, dentro e fuori casa, la serravano e la segnavano. Certamente una targa non basta per lei e per altre donne il cui destino è stato simile. Ma è qualcosa di dovuto e che, anche se tardiva rispetto al suo sacrificio, ne rifà memoria. Il Coordinamento Libera Palermo ne appone una “temporanea”, di attesa dunque, che renda, ove possibile, giusta memoria a lei e alle molte vittime non note, la cui morte non sembra neppure abbia provocato dolore. Ma, nel frattempo, la Regione non ha riconosciuto in Lia Pipitone una “vittima di mafia” rifiutando al figlio, ormai uomo e del tutto fuori dalla “famiglia”, i benefici previsti per chi tale viene definito. Un segnale in direzione opposta rispetto alla targa, alla solidarietà e al ricordo di lei. ”

E.P.

Il Diario dell’Apocalisse: Stati d'animo, accadimenti, letture, riflessioni, domande, la necessità della scrittura. Una giovane donna al passaggio della sua "linea d'ombra", in bilico fra le scelte che bisogna compiere per trovare una posizione in cui situarsi nel mondo e diventare pienamente se stessi. In questo diario, che inizia nei primi giorni della pandemia e continua fino ad ora, "apocalisse" ha il suo doppio significato di rivelazione e di cataclisma. Fra le rivelazioni, io credo che troverete anche quella di un talento narrativo.
(B. A.)

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