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Egle Palazzolo

Continuano ad essere irresistibili i due vecchi ragazzi che Neil Simon consegnò al teatro, al cinema e, ove si voglia, alla lettura, se si fa riferimento al gusto di un dialogo incalzante e ad effetto tra i due personaggi soprattutto. Si tratta di due attori comici, un tempo in coppia tra loro e altrettanto in onesta e ininterrotta polemica, che un impresario prova a mettere insieme undici anni dopo.   

Di fronte a uno spettatore divertito si snoda uno spaccato umano, che la voluta spavalderia dell’uno e la caparbia ostilità dell’altro finiranno per non nascondere.

Al teatro Biondo sala piena ad ogni recita e scroscianti applausi per uno spettacolo distensivo e accattivante, cui una regia raffinata, quella di Massimo Popolizio, prova a dare in questa attuale versione qualche tocco in più. E si deve senza dubbio alla ben nota bravura dei due interpreti, Franco Branciaroli e Umberto Orsini, che sin dall’inizio di un divertissement di ottima fattura, aprono a una fatale malinconia e solitudine che il tempo e gli eventi non nascondono né all’uno né all’altro. Accudito da un nipote – ottimamente reso da Flavio Francucci, Willy Clark lo vedremo sin dall’inizio scena confinato in una mesta camera d’albergo, in apparenza forte e scorbutico, mentre l’atro, Al Lewis, sapremo quasi subito che è alle dipendenze di una figlia, solo in apparenza protettiva. Si beccano, si provocano, ma sono come destinati l’uno all’altro. Li attende una casa di riposo dove probabilmente si ritroveranno. Dove, tra un battibecco e l’altro, potranno spolverare ricordi, dove l’amicizia prevarrà comunque.

Dove l’intesa e l’applauso del pubblico rimarranno bagaglio ricco ai loro giorni garantendo una vita che, potranno constatare, si è svolta, senza fallimenti, insieme.