Il Re è nudo.
ufficio stampa del Teatro Biondo
Egle Palazzolo
Non può distrarsi un re, compier gesti inconsulti, servirsi di un essere più debole, più minuto, se è vivo, se, come lui, respira. Si rischia che possa scaturirne una prigione, proprio la sua. Un beffardo stop al suo potere, ai suoi mille titoli e si ritroverà tra disagi e contorsioni a piangere o ad urlare, a pregare persino e a non ricomporsi mai
Mitridate Eupatore al Teatro Massimo di Palermo
ph © rosellina garbo (ufficio stampa Teatro Massimo)
Egle Palazzolo
A trecento anni dalla morte di Alessandro Scarlatti -era nato a Palermo nel maggio del 1660- il Teatro Massimo ha celebrato il compositore, da sempre consacrato fra i massimi esponenti della musica barocca e del primo Settecento, con una scelta rispondente e rigorosa:” Mitridate Eupatore”, opera, la cui storia, ricordata con opportuni riferimenti e indicazioni nel libro di sala,
Godibile, graditissima edizione de “Il barbiere di Siviglia” al Teatro Massimo
ph © rosellina garbo Ufficio stampa Teatro Massimo
Egle Palazzolo
Il pubblico ci sta. Non diciamo che l’opera buffa caschi a puntino in queste nostre giornate ma qualche distrazione non fa male. E se la lirica è una risorsa, sotto molti aspetti la si riguardi e comunque ci si giovi di lei, Rossini fa musica che ci trascina e scelte che riconosciamo. E riscatta, con successo inveterato, i patimenti che
“Poetica della vista e autobiografia :Marie Luise Kaschnitz, Ponte Sant’Angelo [Osservazioni romane]”
Marie Luise Kaschnitz
Margherita Cottone
Ci sono autrici e autori che misteriosamente in Italia restano nel tempo pressoché sconosciuti, nonostante il loro spessore artistico, nonostante godano di fama in patria, dove sono stati insigniti di vari e importanti riconoscimenti. È il destino che è toccato a Marie Luise (von Holwitz-Bertstett) Kaschnitz (1901-1974), scrittrice tedesca vissuta tra il 1901 e il 1974, dunque in quel
L’Elettra di Roberto Andò al Teatro Greco di Siracusa

Chiara Palazzolo
Italo Calvino definì un classico “un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire”. Sono queste le parole che tornano in mente dopo avere assistito alla rappresentazione di Elettra, diretta da Roberto Andò, andato in scena a Siracusa sino allo scorso 6 giugno e che proseguirà a Pompei dal 10 al 12 luglio.
Come un dardo scagliato da Apollo, la divinità che riconduce Oreste
Salome al teatro Massimo di Palermo
Fotografia ufficio stampa teatro Massimo
Egle Palazzolo
Salome sino all’ultimo, non saprà chi lei sia, né tenterà di farlo. Riconoscerla, identificarla, tocca a chi, con l’opera di Richard Strauss, si trova a misurarsi, tuttora col rischio della costante frontalità tra bene e male e la difficile sua scelta. Ma anche solo dieci minuti dopo o poco più a sipario aperto, un folto pubblico, (120 anni dopo dal felice