Egle Palazzolo

Claudio Durigon sottosegretario in forza leghista, durante un comizio a Latina, lancia una proposta o meglio comunica l’intenzione di reintitolare ad Arnaldo Mussolini il parco cittadino, che da cinque anni a questa parte porta il nome” Falcone- Borsellino”. Come è evidente e del tutto conseguente, scalpore e polemiche a oltranza sul fronte di una compagine parlamentare che contiene tutto e il suo contrario.

È una notizia questa in cui, ci viene proprio da dire, che “il dopo” precede quasi il “prima” cioè la notizia stessa. Infatti, rispolverare il nome di chi ebbe come fratello Benito Mussolini, cancellando l’omaggio alla memoria di due tra i più noti magistrati d’Italia caduti sul campo, per mano mafiosa nel coraggioso tentativo di combatterla, non può passare sotto silenzio. Dunque si fa a ragion veduta, sapendo di agitare le acque per ricavarne, non ci è chiaro, ancora qualcosa. Durigon forse calcola che potrebbe esser costretto a dimettersi guadagnandosi solidarietà di fan che sappiamo non sono mai scomparsi e dando al tempo stesso una mano a chi, in perfetto accordo con lui, vuole una occasione. C’è del marcio in Danimarca. Nessuna quiete e nessuna autentica voglia di lasciare che Mario Draghi svolga il difficile compito che si è assunto e per il quale si espone e si batte. A quanto pare, la notte qualcuno dorme poco: Renzi o Salvini docent e forse pericolosi affini crescono e le mire sono molteplici e come sempre ciniche e pro domo propria. Quale asso nella manica si sarebbe inventato il vistoso sottosegretario leghista se la disponibilità di un secondo parco non avesse dato motivo di sostituire un nome con altri. Pace ai morti, ma chiudiamola questa paginetta da un paio di titoli e basta e pensiamo ai gravissimi problemi da affrontare, alla realtà che viviamo, alla attualità che le è propria e proviamo a esorcizzare frontalità che qualcuno agita a bella posta. Dovremmo avere imparato.