Agata
Caterina Pastura
Un intenso racconto sui legami e sulle differenze fra tre generazioni di donne. Caterina Pastura è co-fondatrice delle Edizioni Mesogea, redattrice editoriale e traduttrice. Ma non scrive molto come narratrice, per questo siamo particolarmente contente che ci abbia dato per Mezzocielo un suo racconto.
per Anita
che ha custodito con amore
il mio tempo delle parole
e il passo solitario della scrittura
CP
Immagina un giorno senza un giorno
che lo preceda, una notte senza una
notte che la preceda.
Immagina
Le donne che hanno cambiato l’Italia in un romanzo di Giulia Mafai
Beatrice Agnello
Giulia Mafai, nata nel 1930, terza e ultima figlia di Mario Mafai e Antonietta Raphaël, se n’è andata l’anno scorso. Sorella di Miriam e Simona, è stata l’unica a seguire le tracce del talento artistico di madre e padre e ha lavorato come costumista e scenografa, collaborando con grandi registi, tra cui Vittorio De Sica e Mario Monicelli.
A un certo punto, ha sentito anche il bisogno di raccontare. Sono nati così La ragazza con il violino
La madre della Patria
Clara Margani
Nel 2016 scrissi un monologo intitolato “Ignoto Militi”, in cui viene data voce al soldato morto e senza nome, scelto per rappresentare tutti i caduti della Prima Guerra Mondiale e successivamente di tutte le guerre. Attraverso i suoi pensieri, le sue sensazioni e i suoi ricordi nel corso del viaggio da Aquileia a Roma e della sua tumulazione nel Vittoriano volevo rappresentare il suo desiderio di riappropriarsi dell’identità perduta, non solo come soldato ma soprattutto come
Madres paralelas
Rita Annaloro
Più affettuoso e simpatetico questa volta lo sguardo di Almodovar sull’universo femminile e in particolare sul tema della maternità, declinato in tutte le sue forme, dalla dolce attesa allo strazio felice del parto, dalla possessività esclusiva alla condivisione e alla perdita. Con esclusione del maschio, o quasi, ridotto a puro catalizzatore fortuito di un evento grandioso, come la procreazione.
Penelope Cruz e la bravissima Milena Smit danno vita e voce a due personaggi diversi per età, appartenenza
Eleonora Chiavetta, Dodici, Calibano, Milano 2020
Margherita Cottone
“Fare e disfare storie è la mia occupazione preferita”, asserisce l’io narrante del racconto Aprile. Per la vita, il quarto contenuto nel volume Dodici, scritto da Eleonora Chiavetta e pubblicato in piena pandemia dalla casa editrice Calibano. Anglista siciliana, già autrice di numerosi saggi e curatele, di raffinate traduzioni, ma anche di brevi incursioni nell’ambito della narrativa, Eleonora Chiavetta ci regala dodici racconti, uno per ogni mese dell’anno, nei quali affiora proprio il piacere del raccontare,
Che delusione la Sicilia
Rita Annaloro
“Che delusione la Sicilia!” mi dice un amico venuto in vacanza a Sciacca la scorsa estate, “il pesce costa come a Milano, a mare pesci non se ne vedono, le strade hanno le buche come in Veneto, le case non sono belle, e i siciliani sono ostici, neanche ti salutano. Bella gente, però” continua forse per rabbonirmi “le ragazze hanno le gambe lunghe e anche i maschi sono ben fatti…”
Lettera alle amiche di Mezzocielo
Silvana Fernandez
Quando ero ragazzina mi chiamavano “occhi asciutti” perché non ero solita frignare e piangere ed ora invece… dopo tanti anni toccando i tasti del computer per cominciare a scrivere su MEZZOCIELO sento un forte groppo alla gola. È una novità sì… lo ammetto mi sono commossa, non si può staccarsi così con semplicità da qualcosa che ti è stato accanto per più di venti anni.
I tempi cambiano, vorresti cambiare anche tu, annullare il passato, ma ti
La Maratona
inItalia Magazine
di Margherita Celestino
Sono partite tutte e io sono rimasta ferma. Il corpo gazzella si è trasformato in piombo. Le ho viste allontanarsi insieme e diventare puntini. Voci nella mia testa mi hanno gridato che non potevo farcela stavolta, mi hanno detto che era troppo per me. Quel giorno ho odiato la corsa. Qualcosa si è spezzato.
La pista è fatta di spine. Non ce la posso fare, le scarpe
Inno ai corpi
Carla Nigro
Non mi sono mai sentita una.
Ma soprattutto non mi sono mai sentita donna.
Questo Adesso è perfetto.
Guardando un uomo con un paio di tette
Finalmente capisco che è così che si sta
Come dentro a un corpo che è tutto propenso all’infuori. Così io sento me donna.
Adesso.
Mi commuovo e mi sorprendo.
Un’immagine trasparente la sua.
Sta forse svanendo ma lo tengo stretto questo mio corpo ibridato.
Questo mio corpo che fatica a sentirsi uno solo.
Non lo lancio
Tre film dalla parte di lei. Anche troppo?
Nell’ultimo ventennio diversi autori cinematografici hanno incentrato le proprie produzioni su storie di donne da cui emergono messaggi e sentimenti di solidarietà, complicità e abnegazione sacrificale.
È il 1999 quando il regista spagnolo Pedro Almodóvar viene premiato con l’Oscar al Miglior film straniero per Tutto su mia madre, film che ha commosso il pubblico internazionale per l’unione battagliera e solidale dei suoi personaggi femminili, alcuni dei quali hanno fatto della femminilità il traguardo del loro mutamento